La microscopia ottica è una tecnica di osservazione capace di produrre immagini ingrandite di oggetti o di particolari di essi, troppo piccoli per essere osservati ad occhio nudo. Lo strumento utilizzato per eseguire tale tecnica prende il nome di microscopio ottico. Per vedere un oggetto distintamente è necessario che sulla retina dell’occhio umano si formi un’immagine nitida. Il cristallino ha le proprietà di una lente convergente in grado di modificare la sua forma e quindi la propria distanza focale; la sua elasticità consente all’occhio di regolarsi per una visione distinta a distanze comprese da un minimo di circa 250 mm,
detto punto prossimo, e l’infinito, detto punto remoto. Quando si vuole esaminare un oggetto molto piccolo in dettaglio lo si avvicina il più possibile agli occhi, affinché l’angolo di osservazione sia il più piccolo possibile e l’immagine sulla retina la più grande possibile. La minima distanza alla quale l’occhio può adattarsi per una chiara visione è però quella del punto prossimo: per superare questo limite si fa ricorso all’utilizzo di un complesso sistema di lenti che prende il nome di microscopio.